martedì, maggio 30, 2006

My AllStar'z.


Mi difendo calpestando centimetri di asfalto. Consumo le mie scarpe e i pantaloni si strappano sotto, non lascio tracce, non lascio vivi, non lascio carogne. E i passi cadenzano e sottolineano il passare delle ore tra le mura di una città ostile come un abbraccio. Ma le mie AllStar'z non indietreggiano. Mai. Le mie AllStar'z.

Onest.

mercoledì, maggio 24, 2006

Meravigliosamente devastante.


Un viaggio al di là di qualsiasi limite fisico. Bari-Roma-SanFermo Como-Milano-SanFermo Como-Pesaro-Bari. Più o meno il giro della penisola in 48 ore, tra auto troppo strette (o noi troppo in carne) e treni rumorosi, caldi, interminabili. Ma lo rifarei ogni fine settimana. Come lo rifarebbero tutte le belve partite con me alla volta dell'HipHopMotel, che, per quanto bello possa essere stato, non può lontanamente paragonarsi al godimento provato nell'incontrare tutti loro: E.O.NaghiStyle (il mio 6° fratello), i cannuoli siciliani, DJ Heb (Moretti All Starz), Double GJ+Skuba (ONEEEEST!), Triba e Pasquale, MustaFaq (mi ha distrutto di nuovo, he he he), Mikron e Biro, DJ Honei, Miss Legs, Sbro, Peppino, Big Bud, CannaMozza, Sac, Cisko, Marco il Pazzo e Patty, Jo, Jake e Paolone, Raige e Ensi (OneMic), D-Strutto, Honey, Shogun, DJ Kamo, Kuno, Principe, Rula, Tormento, Esa, Primo e Squarta, Turi, RedMan.

ONEST!

martedì, maggio 16, 2006

Ricordi.


Ricordi - Damaxx feat. JD Froz (free download)
"I ricordi, anello fondamentale di ogni esistenza, senza i quali non si avrebbe una vita, senza i quali non si sarebbe.
Ho trovato tra le cose più importanti risentimenti trascinati che dovrò portarmi avanti, esperimenti che come ingredienti sentimenti e poi buttando tutto quanto ai quattro venti. Chiamo tutto con il proprio nome, dalle cattive a quelle buone senza riconoscere la delusione. E poi chi ha detto che non sono nessuno, se mi ritrovo pieno di ricordi dal primo dell'anno al trentuno. Più volte nei panni del palo e poi del faro, è chiaro il presonaggio che rivesto non è chiaro. Sicuro sollievo per ogni pensiero, ma ti assicuro per le volte che i gomiti mi hanno dato riparo. Strano ma vero ricordo solo ciò che non voglio e ciò che è meglio ritorna quasi sempre per sbaglio. Risveglio demoni privi di alibi da cui pretendo e poi mi accorgo che scambio soltanto per uomini.
Ricordo idee che attraversavano il tempo come emozioni tacite, ricordo che io dissolvevo ogni SE per ritrovare questa luce.
Hai mai provato a ripensare al passato, se ciò che è stato è stato per via del fato o invece l'hai meritato. Niente è dovuto e te ne accorgi quando il tempo è scaduto e ti sei infilato nell'imbuto di chi ha sempre perduto. Come puoi credere se poi sei il primo a cedere quando trovi lacrime miste a sangue sulle federe. Non puoi colpire soltanto e fartene poi vanto e poi avere la pretesa che ti facciano Santo. Vedrai che poi ti passa, ma ho in programma un'altra rissa per chi fa la prima mossa e non è una promessa. Ricordo che il sereno arriva quando sono pieno e dura più o meno il tempo che mi può fare effetto il veleno. Sono sempre stato convinto, fino a che l'ho dipinto, mai stato vinto quindi nessun rimpianto. E quante volte speravo una notte più chiara per non aver paura, ma l'aria è stata sempre amara.
E so che questo rappresenta ciò che sarò, rifletto ogni gesto del tempo che porterò insieme a me perchè rappresenta quelle mie idee, che fresche stanno scrosciando tu sentile. Dentro di me ricordo il soffio del tempo bizzarro e a volte inutile, ricordo che mi destreggiavo tra i se per ritrovare questa voce.
Ricordo che non ho ricordi, ma soltanto segni profondi quanto fiordi, come vuoi che mi scordi? Tradito dai traditi, sin dai primi vagiti quindi da riti verso miti poi dimenticati. E' il mondo delle mancate occasioni per come ti poni, congratulazioni ma sono solo canzoni. E situazioni dove accumuli cartoni, vivi tra i bidoni e l'importante sono i paragoni. Ricordo che l'ho fatto senza nessun patto, ricordo tutte quelle volte che sono stato matto. Ricordo di non essere costretto nonostante un tetto, mi ricordo tutte le volte che me ne sbatto. Ricordo che ho cercato un posto, dove il sole ti fa arrosto, dove so che verrà dato quello chiesto. Quel posto dove ogni piccola cosa è un gioiello, il posto dove puoi dire di stare tranquillo.
Ricordo idee che attraversavano il tempo come emozioni tacite, ricordo che io dissolvevo ogni SE per ritrovare questa luce. Dentro di me ricordo il soffio del tempo bizzarro e a volte inutile, ricordo che mi destreggiavo tra i se per ritrovare questa voce."

Onest.

mercoledì, maggio 10, 2006

Dov'è la primavera?


Anche la nostra attesa festa di San Nicola, con l'agognata gara pirotecnica (ancor più piacevole se, nel frattempo che gli occhi vengono rapiti dai mille colori sparati nel cielo, si addenta un succulento panino con salsiccia o, meglio ancora, polpo), è stata colpita da questa "pseudo" primavera, la quale, schernendoci, si abbatte su di noi concedendo solo miseri raggi di sole (seppur caldi) e litri di acqua, pioggia che dovrebbe essere ora da tutt'altra parte. Ecco, ora piove di nuovo. Fortuna vuole che il mio "Santo" cappuccio abbia saputo compensare bene i miei attriti nei confronti degli ombrelli.

Onest.

martedì, maggio 02, 2006

Strade.


Si tornava da Taranto, l'ennesimo live, gli stessi amici e la stessa voglia di incontrarli di nuovo. Un'ora circa di viaggio, non si corre, non si hanno i riflessi, e una pattuglia ci ferma, "documenti...", "avete qualcosa?", "esca per favore...", "di dove siete?", perquisizione. Si prosegue sbuffando e raccontando altri episodi simili, "che palle". Parole, ma sempre meno, via via fino a quando resto io, la musica che ci culla priva di invadenza e i respiri profondi di chi ha ceduto al buio che, all'esterno, avvolge i 120 km orari. La statale 100. La conosco a memoria, potrei pensare anche ad altro e lo faccio. Mottola sembra finta, il paesaggio di una favola per spaventare i bambini, la nebbia su quel colle è pesante, irreale. Poi il buio e dopo, poi il mio paese. Si svegliano tutti, senza che io li chiami, come se sapessero, forse dall'odore dell'aria, di essere giunti. I saluti, "ci sentiamo presto", "Ma', ricordati che devo registrare quella strofa", "lo so, potevi già farlo", e parcheggio. La voce l'ho lasciata sul palco e la tosse mi ossessiona tutta la notte, lasciandomi, prima che si addormenti anche lei, il piccolo tempo per notare quanto a misura d'uomo possano essere le strade.

Onest.